La Pac post 2020 per un’agricoltura smart e resiliente
Il 29 novembre 2017, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sulla Pac post 2020 dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”. Questo è il primo passo di una serie di tappe che porterà all’approvazione della nuova Pac (tab. 1).
Questo documento è particolarmente importante perché delinea i primi orientamenti sul futuro del sostegno al settore agricolo e alle zone rurali. Ma la comunicazione della Commissione è interessante anche per un altro motivo: esso delinea l’immagine e la prospettiva dell’agricoltura del futuro, come viene vista da Bruxelles.
Una parola chiave del documento è l’agricoltura smart. È una parola inglese, non facilmente traducibile in italiano. Il testo della comunicazione traduce la parola smart con intelligente. In realtà il significato di smart indica un mix di parole come intelligente, elegante, furbo, veloce.
Politica intelligente e moderna
La Pac deve promuovere un settore agricolo smart (intelligente) e resiliente, sostenere la cura per l’ambiente e l’azione per il clima, e stimolare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali.
Questa frase è il cuore degli obiettivi della nuova Pac (fig. 1); l’agricoltura deve essere capace di resistere ai cambiamenti, soprattutto quelli del mercato, deve essere sostenibile (ambiente e cambiamenti climatici), deve garantire la vitalità delle zone rurali. Per queste ragioni l’agricoltura merita un sostegno.
Una PAC più moderna dovrebbe pertanto aumentare il valore aggiunto dell’UE nella misura in cui riflette un più alto livello di ambizione in materia ambientale e climatica e risponde all’interesse dei cittadini per una produzione agricola sostenibil. Il cibo e l’ambiente sono due obiettivi centrali della comunicazione della Commissione.
Quali sono i vantaggi di un’agricoltura smart? In figura 2 sono riassunti i vantaggi e le direzioni dell’agricoltura smart.
Sfruttare la ricerca e l’innovazione
Come realizzare un settore agricolo più smart, più intelligente?
Con la ricerca e l’innovazione.
La futura Pac dovrà promuovere maggiori sinergie con le politiche di ricerca e innovazione per promuovere l’innovazione.
Lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione rendono possibili grandi avanzamenti in termini di efficienza, che possono ridurre l’impatto ambientale/climatico dell’agricoltura e ridurre i costi per gli agricoltori. Agronomia con soluzioni basate sulla natura, allevamento, agricoltura verticale, zootecnia, tecnologia, innovazioni digitali, organizzative e relative ai prodotti: sono innovazioni a portata di mano e possono favorire la multifunzionalità dei sistemi agricoli e alimentari dell’UE.
Tuttavia, l’utilizzo di nuove tecnologie in agricoltura rimane inadeguato e poco esteso a livello di Unione europea, con un particolare bisogno di affrontare la questione dell’accesso delle piccole e medie imprese agricole alla tecnologia.
Sostenere la conoscenza, l’innovazione e la tecnologia, indispensabili per attrezzare la PAC del domani. I risultati economici, sociali e ambientali nonché la mitigazione/adattamento ai cambiamenti saranno collegati a servizi che forniranno conoscenze, consulenza, competenze e innovazione.
PEI e GOI, conoscenza e innovazione
Il sostegno alla conoscenza, l’innovazione e la tecnologia saranno una componente fondamentale della nuova Pac.
Un’agricoltura smart è innanzitutto un’agricoltura innovativa, che sfrutta le nuove tecnologie e la ricerca prodotta nei laboratori, nelle Università e nei centri di ricerca.
Il partenariato europeo per l’innovazione su «Produttività e sostenibilità dell’agricoltura» (PEI-AGRI) e il Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI) hanno dato prova di efficacia nel mobilitare il settore agricolo per l’innovazione: hanno finanziato progetti pilota a partecipazione multipla e il collegamento in rete in tutta Europa per mettere le nuove conoscenze a disposizione.
Un ruolo fondamentale è affidato ai consulenti e ai ricercatori. La comunicazione della Commissione dice testualmente che la “riuscita dipende dalle prestazioni combinate dei consulenti, dai sistemi di formazione e di istruzione agricola, dai ricercatori e dalle organizzazioni degli agricoltori che spesso vanno sotto il nome di sistemi della conoscenza e dell’innovazione agricola”.
L’agricoltura deve investire
La Pac dovrebbe svolgere un ruolo maggiore nell’aiutare gli agricoltori ad ottenere più introiti dal mercato. Per questo, c’è la necessità di rafforzare gli investimenti nella ristrutturazione, modernizzazione, diversificazione delle aziende agricole e nella diffusione di nuove tecnologie, come ad esempio l’agricoltura di precisione ed i big data, al fine di migliorare la competitività e la resilienza delle singole aziende.
Le nuove ed emergenti filiere rurali, come ad esempio la bioeconomia e l’economia circolare, offrono l’opportunità agli agricoltori di diversificare le loro attività, di contenere i rischi e fornire ulteriore reddito e la politica dovrebbe sempre più concentrarsi sul sostegno di tali sforzi.
Resilienza delle aziende agricole
Il documento della Commissione usa spesso la parola “resilienza”.
Letteralmente “resilienza” è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento, in modo che l’agricoltura possa continuare a svolgere il proprio ruolo con i suoi innumerevoli vantaggi.
Il documento della Commissione cita l’importanza dei pagamenti diretti per la resilienza di 7 milioni di aziende agricole che coprono il 90% dei terreni agricoli dell’UE e contribuiscono a mantenere in essere l’agricoltura in tutta l’Unione con i vari benefici associati di tipo economico, ambientale e sociale.
I pagamenti diretti (che costituiscono circa il 46% del reddito della comunità agricola dell’Ue) colmano parzialmente il divario tra il reddito agricolo ed il reddito in altri settori economici.
Un’agricoltura per alimenti sicuri
I cittadini europei desiderano avere accesso ad alimenti sicuri, di qualità, nutrienti, diversificati e a prezzi accessibili.
Non solo! Le modalità di produzione e commercializzazione degli alimenti dovrebbero adeguarsi alle aspettative dei cittadini, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulla salute, l’ambiente e il clima.
Un’agricoltura smart mira a produrre cibo sicuro, di qualità e sostenibile. Non a caso il titolo della comunicazione è “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”.
Smart, parola chiave
Nella Pac 2014-2020, una parola chiave è stata greening. Nella Pac post 2020, una parola chiave sarà smart, un’agricoltura smart, una Pac smart, villaggi rurali smart.
L’agricoltura smart dovrà portare ad un aumento della produzione, con cibi di maggiore qualità, con più informazioni ai consumatori, con metodi di produzione più sostenibili che risparmiano acqua, con minore impatto sull’ambiente e sul clima, con minori costi di produzione.
L’agricoltura smart è molto esigente, d’altronde è intelligente.
Con l’agricoltura smart, gli agricoltori faranno reddito? Si, ma solo gli agricoltori smart. D’altronde questa è la direzione, non ci sono alternative.
tab. 1 Le tappe della Pac post 2020 | |
2 febbraio 2017 – 2 maggio 2017 | Consultazione pubblica sul futuro della Pac |
7 luglio 2017 | Conferenza europea sul futuro della Pac |
29 Novembre 2017 | Comunicazione del Commissario Hogan su “Il futuro dell’alimentazione dell’agricoltura” |
metà 2018 | Presentazione della proposta del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 |
luglio 2018 | Proposte legislative sulla Pac dopo il 2020 |
Entro il 2020 | Approvazione nuova Pac |
1° gennaio 2021 | Entrata in vigore della Pac post 2020 |
Variante• Mancato accordo politico soprattutto sul bilancio Ue 2021-2027• Mancato rispetto dei tempi di approvazione della nuova Pac• Proroga dell’attuale Pac al 2022 con riduzione lineare dei pagamenti• Avvio nuova Pac dal 1° gennaio 2023 |
(Fonte:terraevita.edagricole.it - Angelo Frascarelli )