L'AGRICOLTURA ITALIANA E IL POMODORO
Oggi il pomodoro è "l'oro rosso degli italiani" e a buon diritto, perché nessuna pianta riesce a raccontare bene l'Italia quanto lui, impareggiabile per sapore, colore e versatilità. Nel nostro Paese la produzione maggiore di quelli da mensa - ovvero che si tagliano per l'insalata - è nel sud, con la Sicilia al primo posto seguita da Lazio, Campania e Puglia, mentre per quanto riguarda quelli da lavorazione, quindi industriali, le prime regioni sono la Puglia, l'Emilia Romagna e la Lombardia. Le varietà più famose in Italia sono 14, dal ciliegino al cuore di bue al San Marzano, ma sono qualche centinaio quelle diffuse e la produzione è talmente vasta che è difficile avere una panoramica.
Sigilli di Campagna Amica - campagna lanciata da Coldiretti per tutelare prodotti caratteristici dell'agricoltura italiana quasi persi o sconosciuti ma di grande rilevanza dal punto di vista territoriale - sta tentando di recuperare le varietà di pomodoro "nascoste" presenti nelle varie Regioni, prive di rilevanza economica ma non per questo meno deliziose e interessanti. Ad oggi i sigilli riconosciuti come tali da Coldiretti sono circa 400. Abbiamo parlato dell'oro rosso e delle sue potenzialità ancora inesplorate con Daniele Taffon di Fondazione Campagna Amica.
Come si fa a scegliere un pomodoro sostenibile, quando si va al supermercato?
"Non è cosa facile. Il pomodoro diventa sostenibile nel momento in cui viene consumato a livello locale, ovvero là dove viene prodotto, senza troppi spostamenti, e quando non è trattato in modo pesante. Il consiglio che noi diamo è quello di andarlo a comprare direttamente dagli agricoltori, in vendita diretta, a km zero, e da questo punto di vista la rete dei mercati di Campagna Amica è sicuramente una garanzia dal punto di vista della sostenibilità, sia ambientale che economico-sociale, perché permette di favorire aziende agricole piccole e medio-piccole, che vivono i territori, impedendo lo spopolamento delle campagne, con tutti i problemi derivanti. Per cui il pomodoro è sostenibile a 360° nel momento in cui viene venduto nel territorio in cui viene prodotto: chilometro zero, filiera corta, mercati di Campagna Amica".
Che rapporto c'è tra sostenibilità e biodiversità?
"La sostenibilità ambientale si traduce nella conservazione della biodiversità, e questo è uno dei primi messaggi che vogliamo lanciare attraverso i Sigilli di Campagna Amica: la tutela della biodiversità è importante. Quindi scegliere prodotti che garantiscono la diversità dei genomi, delle specie e degli ecosistemi è fondamentale per la salvaguardia di tutto il sistema. Biodiversità genetica vuol dire avere più varietà, più razze presenti sul territorio e quindi mangiare anche prodotti differenti, con caratteristiche uniche dal punto di vista organolettico e dei valori nutrizionali. Il pomodoro può essere un San Marzano o un ciliegino e questi due hanno diversi contenuti e proprietà grazie al genoma che hanno all'interno, alla loro variabilità genotipica. Poi abbiamo specie diverse, e più specie vengono coltivate o allevate - nel caso di specie animali - maggiore è la diversità specifica che si ha sul territorio, cosa che garantisce anche una differenziazione nell'alimentazione. A livello ecosistemico, infine, si parla di diversità naturale: l'allevamento o la coltivazione di questi prodotti garantisce, essendo tradizionale, antica, la conservazione del paesaggio agro-silvo-pastorale caratteristico dell'Italia, tra frammenti forestali, campi coltivati, allevamenti allo stato brado, dando la possibilità di preservare ambienti dove le specie selvatiche possono trovare protezione e nutrimento".
L'Italia è un paese attento alla sostenibilità della propria agricoltura?
"L'agricoltura italiana è sicuramente la più green d'Europa, attenta all'ambiente - perché utilizza meno fitofarmaci, quindi meno prodotti di sintesi industriale - attenta alla conservazione del suolo e delle caratteristiche nutritive dei diversi suoli presenti, e infine attenta alla diversità ecosistemica, cosa che permette la conservazione di ambienti fondamentali anche nell'immaginario collettivo, la cosiddetta 'cartolina dell'Italia', dall'alta montagna fino ad arrivare al mare. L'agricoltura italiana inoltre è 'no ogm', 'ogm free', ha addirittura 272 prodotti DOP o IGP e dal punto di vista della sicurezza è controllatissima, tanto è vero che vengono trovate ogni anno irregolarità che sono giustamente denunciate e questa è ovviamente una garanzia per il cittadino. Basti sapere che i residui chimici o irregolari vengono trovati nello 0,4% dei controlli fatti, che è una quota inferiore di quasi quattro volte rispetto alla media europea, dell' 1,4%. Nei Paesi extracomunitari si arriva addirittura al 7,5%. L'Italia ha regole rigorose, più rigorose addirittura di quanto ci viene chiesto dall'Europa, e questo, ripeto, a garanzia del cittadino".
FONTE:www.repubblica.it
di SARA FICOCELLI