Pere: «Prezzi non sufficienti, serve un cambio di passo»
Prezzi non sufficienti a garantire reddito al produttore nonostante i quantitativi di pere siano in calo ormaida qualche anno. Andando avanti di questo passo «è inevitabile immaginare l’avvio di una tendenza caratterizzata da espianti che, a fronte di mancati investimenti, peraltro già in atto, avrebbe conseguenze economiche negative per tutto l’indotto della pericoltura».
A lanciare l’allarme è il comitato di Coordinamento dell’Organizzazione interprofessionale che coinvolge tutte le organizzazioni professionali agricole dell’Emilia-Romagna della filiera pera, dalla produzione fino alla trasformazione. Nella riunione del 18 gennaio il comitato ha fatto il punto sul comparto.
«In passato, a fronte di un’elevata produzione, i prezzi scendevano e al contrario a fronte di un’offerta deficitaria i prezzi aumentavano, ma in entrambi i casi la redditività del produttore era in qualche modo garantita, dal prezzo o dalle quantità. Oggi – scrive il Comitato – non è più così».
Secondo l’OI Pera la causa principale è la«troppa disaggregazione e la conseguente eccessiva concorrenza nell’ambito del mondo produttivo stesso». E in questo contesto la grande distribuzione «è riuscita ad esercitare un potere enorme nei confronti della produzione proprio a causa della troppa frammentazione del settore».
Come uscire dall’impasse? È necessario studiare un percorso che porti il mercato a riconoscere la qualità e il valore delle produzioni, un percorso in cui l’OI Pera può giocare un ruolo fondamentale perché ha il compito di «promuovere tutte le condizioni necessarie alla difesa della competitività delle pere italianee tra queste spicca certamente un’organizzazione commerciale forte, in grado di porsi sullo stesso piano rispetto alla grande distribuzione».
L’organizzazione non svolge attività commerciale ma può aiutare lo sviluppo di «progetti di comunicazione, promozione, scambio di informazioni e creare una sinergia fra mondo produttivo, istituzioni e grande distribuzione. Per fare ciò serve, all’interno di OI Pera, «un impegno responsabile e la volontà anche economica di tutti per portare avanti progetti per ricostruire il mondo di una delle più importanti eccellenze italiane».
FONTE: www.myfruit.it